Ritratto dell'artista da [inserire parola]


Mercoledì sera ho visto "Il curioso caso di Benjamin Button", non l'avevo mai visto e m'è piaciuto.
C'è questo personaggio, il capitano Mike Clark, che ad un certo punto racconta a Benjamin un po' della sua vita. Gli racconta di come il suo sogno fosse da sempre quello di essere un artista e di come sia riuscito a realizzarlo. Suo padre aveva cercato di demoralizzarlo affinché rinunciasse alle proprie velleità: il suo posto poteva e doveva essere solo sul "Chelsea", il rimorchiatore della ditta di famiglia.
Allora il capitano Clark ha preso il suo posto a bordo del rimorchiatore, ha amato il suo lavoro, l'ha fatto fino in fondo. Ma mentre lavorava, ha dedicato la vita alla sua passione, all'arte, diventando tatuatore e trasformando non solo se stesso in un artista, ma il suo corpo in un'opera d'arte.
Il capitano Mike dice una cosa bellissima:

"Ora, se vorranno strapparmi la mia arte, dovranno venire a scuoiarmi."

Oggi ho trentun'anni, e questa frase è il mio regalo di compleanno.
Voglio vivere il fatto che essere un artista non vuol dire a tutti i costi essere pagati, essere riconosciuti per la propria opera, ma vivere della propria opera, vivere la propria opera, scegliere solo quello che ci lega al nostro spirito più intimo. E questo vuol dire fare anche ciò che serve a vivere con il piacere e l'amore di farlo, mai come fosse solo un lavoro.
Forse mi farò un tatuaggio, o forse no. Forse diventerò tatuatore.

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